Firmato in basso a destra. Collezione privata.
Esposizioni:
Milano, Palazzo Bagatti-Valsecchi, 1981; Pavia, Sala Comunale S.Maria Gualtieri 1999.
Bibliografia:
Gallotti 1988, p. 38. Gallotti 1992, pag. 92. A. Gallotti 1897-1961, tav. XXXIV, pag. 58.
Scena di quotidianità e di intimità in mezzo alla natura, secondo un filone, anticipato da "Giochi d’estate" del 1913. Se la scelta compositiva appare ancora legata al gusto ottocentesco, in particolare nella scelta del profilo, di notevole effetto la pennellata costruttiva, che comincia a farsi più frantumata, pur mantenendo tutto il suo spessore.
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Firmato in basso a destra. Collezione Gallotti.
Esposizioni:
Pavia, Sala Comunale S.Maria Gualtieri 1999.
Bibliografia:
Gallotti 1992, pag. 92. A. Gallotti 1897-1961, tav. XXXV, pag. 59.
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Firmato in basso a destra. Nella parte posteriore, firma e iscrizione autografa: I miei figli. Collezione Gallotti.
Esposizioni:
Pavia, Sala Comunale S.Maria Gualtieri 1999.
Bibliografia:
Gallotti 1992, pag. 96. A. Gallotti 1897-1961, tav. XXXXI, pag. 65.
La datazione si desume grazie all'età dei due figli. Primo esempio di una serie di figure viste di spalle, già anticipato in bambini e glicini (Milano, Collezione Gallotti, 1933) dove i personaggi sono ritratti sulla stessa balconata, oltre la quale si intravede il luminoso paesaggio lacustre. Al taglio compositivo del tutto nuovo si accompagna la ricchezza della gamma cromatica fortemente schiarita.
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Firmato in basso a destra. Collezione Gallotti.
Bibliografia:
Gallotti 1992 p. 52 tav.XXVIII
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Firmato in basso a destra. Collezione Gallotti. Nella parte posteriore, firma e iscrizione autografa.
Esposizioni:
Pavia, Sala Comunale S.Maria Gualtieri 1999.
Bibliografia:
Gallotti 1992, p. 95; A. Gallotti 1879-1961, tav. XXXX, pag. 64.
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Firmato in basso a sinistra. Collezione Gallotti.
Esposizioni:
Pavia, Sala Comunale S.Maria Gualtieri 1999.
Bibliografia:
Gallotti 1992, pp. 20,93 tav XXXI; A. Gallotti 1879-1961, tav. XXXVII, pag. 71.
Recupero della sacralità della montagna, cara alla pittura lombarda all'inizio del novecento, senza alcuna concessione al gusto simbolico o narrativo. Lo studiato effetto di controluce che ritornerà in altre opere a partire dagli anni '20. La pennellata si fa più corposa, e frantuma il dato naturalistico in molteplici toni di colore.
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Firmato in basso a sinistra. Collezione Gallotti.
Esposizioni:
Milano, Galleria Barbaroux, 1966 n.25; Pavia, Sala Comunale S.Maria Gualtieri 1999.
Bibliografia:
Mostra commemorativa... 1966. Gallotti 1992 pp. 21,97 tav.XLVII; Gallotti 1879-1961 tav.42 pag.66
Questa bella variazione sui toni del verde documenta bene la pittura di Alessandro Gallotti verso la sua ultima evoluzione, caratterizzata, soprattutto nel paesaggio, dal progressivo disgregarsi della forma attraverso pennellate che ne sottolineano soprattutto la ricchezza cromatica.
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